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lunedì 8 febbraio 2016

QUESTA È LA MIA VITA!

Carissimi amici, stiamo quasi per terminare il periodo degli esami, mancano solo pochi giorni! Siamo anche vicinissimi all'inizio del Tempo di Quaresima. Cogliamo l'occasione per ringraziarvi di averci sostenuti con la vostra preghiera.  E lo facciamo facendovi un bel regalo: il racconto della vocazione del nostro fra Hunor.  Buona lettura e buona Quaresima!


Il Signore vi dia pace!
Mi chiamo frate Hunor - Tamás Zsók, vengo dalla provincia ungherese dei Frati Minori Conventuali e ho 27 anni. Il mio paese di nascita è Csíkdánfalva, un piccolo paese ungherese fra le montagne dei Carpazi Orientali, in Transilvania. 
Dalla mia nascita il Signore mi donò le Sue creature, sorella natura, mettendomi nel cuore lo stupore, la passione e l’amore per essa. La vicinanza degli animali (orsi, lupi, volpi, lontre, castori, serpenti, pipistrelli, ecc.) e le avventure quotidiane hanno segnato, fin da piccolo, la mia vita, preparandomi la strada per le scienze, specialmente della biologia. Volevo diventare un grande biologo.
Da bambino frequentavo la Chiesa, ma poi la mia vita spirituale è stata immersa nella grande guerra tra la fede e l’ateismo, con le sue ragioni scientifiche. A casa mi dicevano che “non c’è niente dopo la morte”. A 16 anni, improvvisamente, ho perduto mio padre e così ho cominciato a negare ciò che prima vedevo nella natura: che Dio è il Creatore. Sono riuscito a sacrificare la mia poca fede, ora messa a grande prova, sull’altare della scienza e così ho deciso di abbandonare la Chiesa. Ma le preghiere di tante persone, specialmente le preghiere del gruppo di Búzamag (cioè “Seme di grano”, che è un gruppo carismatico del Rinnovamento dello Spirito) sono state ascoltate, portandomi alla conversione. 
La prima chiamata, che ho rifiutato avendo tanta paura, è arrivata quando mi stavo preparando per iscrivermi all'università. Ma ho fatto un compromesso:
“Signore, Tu mi hai dato le tue creature e l’amore per esse, mi hai dato la possibilità di andare all'università donandomi un posto già preparato, lasciami andare a studiare. Ma se tu vuoi davvero e mi chiami un’altra volta, ecco io verrò”.
Mi sembrava troppo scomoda questa strada e cercavo di dimenticarla presto, buttandomi nella vita dell’università, ma la Provvidenza è arrivata presto, nell’esempio e nella persona di un giovane sacerdote (László Orbán) che, fedele al Vangelo, ha dato la propria vita per un altro, salvandolo. Il dolce volto sorridente di quel sacerdote e il suo amore stavano davanti a me, e mi tormentavano continuamente.
Mi sono trovato a battere la testa nel muro, pur amando la biologia, i professori, i colleghi, e le creature. Ma c’era qualcosa che non andava. E in quel momento preciso ecco la seconda chiamata: “Perché batti la testa nel muro?! Sai cosa devi fare!”. Sono rientrato piangendo di gioia nella stanza del collegio, facendo le valige e sono tornato a casa, lasciando tutto. Una strada preparata che mi aspettava. 
Subito sono stato inviato dalla mia madrina in un convento, per “prendere un po’ d’aria” e chiedere aiuto in vista dell’iscrizione nel seminario diocesano.
Il convento di quest’ordine per me ancora sconosciuto era lontano dalla casa mia, stava ad Arad (Transilvania). Non mi diceva niente nemmeno il nome: Ordine dei Frati Minori Conventuali. L’unica cosa che sapevo dalla madrina era che sono francescani. Arrivando ad Arad, nella stazione accolto dal guardiano, entrando nel convento, vedendo i frati, i loro abiti sono scoppiato a piangere. Sembrava un sogno. Sono stato riempito da una gioia immensa che mai prima avevo sperimentato. Mi sono trovato subito a casa. 
Poi ogni momento vissuto con i frati, la loro vita di preghiera, la familiarità, il lavoro con il sudore sulla fronte mi hanno completamente avvinto. Come un’esplosione nel mio cuore rimbombava: “Questo è ciò che desideravo da sempre! Questo è ciò che cercavo da sempre! Questa è la mia vita!”. Solo il ringraziamento al Signore con le lacrime che mi sono rimaste. Parlando con il provinciale, frate Zsolt Kalna, ho chiesto di poter provare questa vita: “Vivere il Santo Vangelo, secondo la forma della regola dei Frati Minori”. 

Dopo un anno mi è stato concesso di entrare nel convento di Eger (Ungheria) e fare esperienza della vita fraterna per circa un anno. Essendo fiero della chiamata e affascinato di questa vita, d’accordo con il ministro provinciale, sono stato portato in Italia, per poter cominciare la formazione. A Brescia mi aspettavano due anni meravigliosi di postulato. Scoprendo il dono dei fratelli, sperimentando le gioie e le fatiche della vita comunitaria, imparando il dialogo e le dinamiche della fraternità, e sotto la guida dei formatori potevo crescere nella speranza, nella fede, nella carità. 
La formazione mi offriva il contatto intenso con il Signore, attraverso la preghiera, e con la realtà del mondo umano, attraverso il volontariato tra gli emarginati, sofferenti, piccoli, ultimi, aiutandomi a scoprire chi sono, chi è l'uomo, che cosa è la vocazione che mi è stata donata. Il cammino del postulato si concludeva con la domanda scritta, chiedendo di poter entrare in noviziato.

L'anno del noviziato presso del Sacro Convento, sulla tomba del Santo fratello e padre,  Francesco, posso dire che è stato l'anno più bello, più intenso e più profondo della mia vita. Caratterizzato dalla preghiera, l'intima vicinanza dell’Amore e della spiritualità francescana. Scoprendo la vita di Francesco e dei frati, cresceva il desiderio di scegliere questa vita. Il premio e la corona di quest'anno della prova è stato la Professione, accettando e scegliendo liberamente di vivere il Santo Vangelo secondo la Regola di San Francesco e secondo le Costituzioni dei Frati Minori Conventuali, nell'obbedienza, senza nulla di proprio e nella castità. Ora il mio cammino procede nella gioia e nella serenità che mi dà la fraternità del Convento Franciscanum, nell’avventura di nuove conoscenze, studiando presso l’Istituto Teologico di Assisi, aiutandomi ad avvicinarmi e conoscere sempre di più il Signore Iddio, a cui posso rendere solo GRAZIE per la mia vita e per la mia chiamata!

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