Frati in cammino - YouTube

sabato 28 maggio 2016

FIDUCIA... SENZA CALCOLI!

Carissimi Amici, questa Domenica celebriamo la solennità del Corpo e del Sangue del Signore. Condividiamo con voi la riflessione sul Vangelo di fra Rosario Terranova. 
Buona lettura e buona Domenica!

Carissimi Amici, il Vangelo di questa Domenica è il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Nel Vangelo di Luca c’è un forte richiamo con i brani dell’Antico Testamento in cui si narra il dono della manna che Dio fa al popolo d’Israele. Molti sono gli elementi comuni: il deserto, la fame, Dio che sfama il suo popolo. Ma vediamo un attimo di ricordare il racconto dell’Esodo (cfr Es 16).

Durante il cammino nel deserto il popolo, stanco e affamato, aveva mormorato contro Mosé e Aronne (e indirettamente contro Dio) accusandoli di aver condotto il popolo nel deserto per farlo morire di fame. Rimpiangevano i “bei tempi” in cui erano schiavi ma, almeno, stavano seduti davanti alla pentola della carne. Dio, allora, fece scendere dal cielo un cibo che mai avevano visto, né mangiato: la manna.

Il popolo, lungo la storia, non ha mai smesso di fare memoria di questo dono, perché segno della provvidenza di Dio che si prendeva cura di loro e che camminava sempre al loro fianco senza abbandonarli. 

Anche nel brano del Vangelo la folla si trova nel deserto, ha fame e ha bisogno di essere curata (più avanti vedremo da cosa).
La questione centrale di questo brano evangelico è quella dell’identità di Gesù: chi è questo Gesù? Infatti, questo tema compare sia poco prima del nostro brano, quando Erode, sentendo parlare dei segni che compie, si chiede chi è Gesù. Ma anche subito dopo il nostro brano, Gesù chiede ai suoi discepoli chi la gente pensa che sia, e dopo lo chiede personalmente a loro: “e voi, chi dite che io sia?”.
Potremmo formulare la domanda anche in un altro modo: Ci si può fidare di questo Gesù? Ci possiamo fidare? È un Dio che, come pensava il popolo nel deserto, o anche i discepoli, ti rimanda a casa digiuno e che non si prende cura di te? La risposta è evidente: egli si è sempre preso cura del suo popolo e, adesso, Gesù continua a farlo. Dio è un Dio provvidente!

Il discorso sarebbe, invece, da spostare sul modo, sulle modalità in cui lo fa’. Infatti, Gesù chiede ai suoi discepoli che si compromettano, che impegnino la propria vita, e questo lo chiede anche a noi. Ma noi siamo subito pronti a rispondere sul modello degli apostoli: “ma non abbiamo abbastanza per noi, come facciamo a sfamare cinquemila uomini?”, siamo sempre “imperfetti” e “mancanti”!

Comprendiamo bene se veramente abbiamo conosciuto Dio e se ci fidiamo di lui solo quando siamo disposti, davanti alle difficoltà, alle situazioni apparentemente irrisolvibili e impossibili, a mettere comunque nelle sue mani il “poco” della nostra vita, quei cinque pani e due pesci. Questa è una questione fondamentale, perché Gesù ci chiederà sempre cose che non siamo in grado di fare con le nostre sole forze. E allora, che faremo? Aspetteremo di aver raccolto prima cinquemila pani e cinquemila pesci prima di muoverci? Manderemo tutti a casa? Oppure, con fiducia, metteremo quei pochi, insufficienti, pani, la nostra piccola vita, per amore e con Misericordia nelle mani di Dio?

E anche per noi, nei momenti della nostra vita: aspetteremo di essere perfetti per aiutare un amico? Aspetterai di essere perfetto per amare tua moglie o tuo marito? Deciderai di sposarti solo dopo aver organizzato tutta la vita, senza lasciare spazio all’agire di Dio? Aspetteremo di rispondere all’invito che Dio ci rivolge di essere sacerdote, frate, suora fino a quando non ne saremo capaci? Beh, allora non riusciremo mai a fare un bel niente!

Dunque, due sono gli inviti che riceviamo oggi dalla Parola del Vangelo. Uno è riconoscere che Dio vuole rimanere sempre vicino a noi, suo popolo e l’Eucaristia ne è la prova. Egli è il Dio misericordioso e provvidente, un Dio che libera da tutte quelle schiavitù che non ci fanno vivere da figli suoi. 

Schiavitù in cui cadiamo quando non ci fidiamo di lui. Egli ci cura da questa mancanza di fiducia e cura anche le ferite che queste schiavitù lasciano nella nostra vita. L’altro invito è proprio quello di fidarci di Gesù, perché egli è degno di fiducia. Possiamo, tranquillamente, mettere la nostra piccola vita nelle sue mani con la certezza che egli ne farà un capolavoro, nel servire gli altri e distribuendo la vita (il pane) che egli ci dona.
Buona moltiplicazione della vostra vita!

domenica 22 maggio 2016

TRINITÀ: UN DIO CHE È RELAZIONE!

Carissimi Amici, pubblichiamo la riflessione di fra Massimiliano Volante sul Vangelo di questa Domenica, solennità della SS Trinità. E' davvero difficile parlare di questo grande mistero, ma non è difficile comprenderne la logica: quella di donazione totale, reciproca e per Amore tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo ci insegnerà ogni cosa. Chiediamo a Lui di insegnarci ad Amare in questo modo "trinitario"! Buona Domenica!


La festa della Trinità è una festa “strana” perché non è memoriale di un evento della vita di Cristo! Il mistero della Trinità sconvolge il modo di pensare umano e religioso. Con la Chiesa oggi contempliamo Dio nella sua realtà più profonda e più intima: Dio è Padre creatore, Figlio redentore e Spirito Santo amore. 

L’unico modo di entrare in questo mistero della fede è partire da Cristo. Gesù stesso rassicura i discepoli promettendo lo Spirito Santo che attinge direttamente tutta la verità dal Padre e dal Figlio. Il brano evangelico è tratto dai “discorsi di addio” di Gesù.

Nel Vangelo di questa Domenica si parla dello Spirito che guida alla verità. Spesso i discepoli sono incapaci di cogliere il senso profondo dell’insegnamento di Gesù. Lo Spirito Santo ci guida alla conoscenza progressiva della sua parola, non annunziando cose nuove, ma consentendoci di penetrare sempre più la verità rivelata da Gesù.
Gesù aveva glorificato il Padre durante la sua esistenza terrena. Ugualmente lo Spirito Santo glorificherà Gesù, facendo conoscere ai discepoli la gloria del figlio di Dio e la salvezza da lui attuata con il suo innalzamento in croce. 

Tra le persone divine esiste una comunione profonda di vita: il Padre comunica al Figlio tutto quello che ha, il Figlio lo trasmette allo Spirito, e questi, ai discepoli, a noi. Gesù, che ha insegnato per anni ai suoi discepoli, a un certo punto dice: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”. 

Anche Gesù ha fatto l’esperienza del desiderio di comunicare molte cose ma di rendersi conto che l’altro, gli altri non sono in grado di comprenderle, di portarle dentro di sé. In ogni relazione l’assiduità provoca una crescita di conoscenza, l’ascolto e le parole scambiate permettono una maggior comunicazione con l’altro, ma a volte ci si trova di fronte a dei limiti che non si possono oltrepassare. L’altro non può comprendere, non può accogliere ciò che si dice. 

Si manifesta il limite, una barriera che può anche far soffrire ma che va accettata. Gesù, però, getta lo sguardo sul tempo dopo di sé, con fede, fiducia e speranza: “Oggi non capite, ma domani capirete”. Egli sa che la vita e la storia sono anch’esse rivelatrici; che vivendo si arriva a capire ciò che abbiamo semplicemente ascoltato; che è con quelli con cui camminiamo che si comprendono più profondamente.

La nostra fede non è statica, non ci è data una volta per tutte come un tesoro da conservare gelosamente, ma è un dono che cresce nelle nostre mani. Questa crescita è un cammino “guidato” dallo Spirito Santo: “Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità”.

Le parole di Gesù sullo Spirito Santo, dunque, ci indicano il Padre, Dio, perché il Padre e il Figlio hanno tutto in comune: il Figlio è la Parola emessa dal Padre e lo Spirito è il Soffio di Dio che consente di emettere la Parola. È in questo modo che Giovanni, attraverso le parole di Gesù, ci accompagna a intravedere il nostro Dio come Padre, Figlio e Spirito Santo: un Dio che è comunione d’amore, un Dio che nel Figlio si è unito alla nostra umanità e attraverso lo Spirito Santo è costantemente trascinato in questa comunione di vita.

Buona festa della SS Trinità! Il Signore vi dia Pace!

martedì 17 maggio 2016

MISERICORDIA E VERITÀ S'INCONTRERANNO!

Carissimi Amici, il Signore vi dia Pace. Sono passati appena due giorni dalla festa di Pentecoste. Vogliamo condividere con voi la testimonianza vocazionale del nostro fra Frank Hebestreit, per vedere concretamente come lo Spirito Santo opera nella nostra vita. Anche se, il suo, è sempre un agire silenzioso, possiamo, però, ben accorgerci di cosa è capace di fare...

Sono fra Frank e vengo dalla “grande” Germania, dove sono nato e cresciuto. Da circa 5 anni vivo in Italia. Ma, volete sapere per quale motivo sono passato da würstel e krauti a caffè e dolci? È un lungo cammino di ricerca della verità sulla mia vita, su Dio e sugli altri. Vi racconto alcuni momenti importanti di questa avventura personale.
Dopo il servizio civile volevo studiare, ma mi sono gravemente ammalato. Durante la degenza all’ospedale Dio mi ha aperto gli occhi attraverso la verità contenuta nei Vangeli che ho letto quattro volte di seguito, perché sentivo in essi una profondità inedita da scoprire. 

La mia conversione è avvenuta in mezzo a tanti malati e alla loro vicinanza. Così potevo toccare con mano che Dio agisce ovunque: nella miseria e nella gioia. Dopo un certo tempo ho, poi, ripreso l’idea dello studio andando all’università di Eichstätt, un piccolo paese nella Baviera, di stile barocco, molto carino. Qui ho incontrato per la prima volta un cattolicesimo forte. 

Fino a quel momento avevo fatto esperienza nella comunità protestante, pur essendo stato battezzato nella Chiesa Cattolica. Ma, conosciuta la ricca spiritualità, la tradizione e la comunità mi sono convinto a fare un passo in avanti. Nella notte di Pasqua del 2004 ho ricevuto la confermazione dello Spirito per trovare la vera strada per la mia vita. Intuivo il percorso, ma non avevo chiarezza su me stesso e su cosa fare della mia vita. 

Ho iniziato a studiare scienze politiche, ma un incontro speciale con un ex-certosino mi ha aperto gli occhi al mondo della filosofia. Erano le domande filosofiche che mi attiravano, mi spingevano a cercare. Ho scoperto la libertà del pensiero. In definitiva la possibilità di percorrere la via per conoscere Dio. Da questo momento in poi la filosofia, insieme con la luce della fede, sono state la lampada per illuminare la mia interiorità e per capire il mondo. Ben presto mi è affiorata l’idea di farmi religioso. Nel dicembre 2008 ho incontrato, su proposta di una cara amica, i Frati Minori Conventuali. Una via alla quale non avrei pensato neanche in sogno. Non conoscevo niente di san Francesco e dei suoi compagni e non mi trovavo nello spirito francescano. 

Così per lo meno pensavo io. Ma Dio conosceva la verità nascosta anche a me stesso e mi ha condotto nella comprensione con molta pazienza e amore. Finito il dottorato, sono entrato nel postulato della provincia tedesca nel 2009, sempre dubitando: “ma è questa la mia strada? Impossibile!” Così parlava la mente, il calcolo, la paura. “Ma è tutto vero, questo sei tu!”, rispondeva il cuore. 

Ho trascorso un anno intero con questa tensione dentro, prima della proposta di continuare il cammino vocazionale in Italia, a Brescia. Ventiquattro ore  di tempo per decidere. Tutto questo senza conoscere neppure una frase in italiano. Ma stavo facendo qualcosa che contava più di mille discernimenti, e in contrasto con la mia abitudine intellettuale: mi sono fidato di Dio.

Forse era più facile per me capire Hegel e Kant, che fare questo semplice gesto di fiducia, perché era questo che Dio voleva da me, la mia mano aperta. E così si aprì un mondo nuovo, quasi una vita nuova. All’inizio è stato duro: la cultura, la lingua, il vivere insieme e il disagio di non poter esprimere le mie emozioni, i miei stati d’animo. Naturalmente l’atmosfera umana. Ma grazie ai fratelli e a uomini gentili e benevoli mi sono aperto alla vita, a me stesso, alla mia interiorità e alla bellezza del mondo. Perciò rendo grazie ogni giorno per il dono di stare in questo paese per provvidenza divina. Dopo il Postulato sono entrato in noviziato, la fase di discernimento per la professione religiosa, ad Assisi, proprio vicino alla tomba del nostro padre San Francesco. È stato un anno di crescita, di conferma della mia intuizione di fondo della voce di Dio: “questa è la strada!”. 

La visita dei luoghi francescani, il vivere accanto al Santo e respirare l’aria di questo luogo mi hanno portato alla certezza intima di voler condividere in profondità la vita con Cristo nella fraternità. Il giorno 8 settembre 2012, nella Basilica inferiore di S. Francesco in Assisi, ho fatto la professione dei voti di povertà, obbedienza e castità. Solo in seguito ho realizzato che la professione fatta si rivela come tale solo nel vissuto quotidiano. È come un viaggio che si organizza. Una volta progettato non rimane che mettersi in cammino, non solo con la mente, ma soprattutto con il corpo, cioè con tutto te stesso. Dal 2012 sto (nuovamente) studiando teologia. Sono già alla fine del percorso di studi. Ma la ricerca della verità continua. È un pochino come nel film “Il Signore degli anelli”: vivere in compagnia per diventare veramente me stesso e un dono per gli altri con Dio, il mio unico “tesoro” (senza rinunciare alla mia passione di giocare a ping pong!).

La pace del Signore sia con voi!

domenica 15 maggio 2016

E' LO SPIRITO SANTO CHE FA CANTARE!

Carissimi Amici, siamo molto contenti di essere riusciti a realizzare, in questa novena di Pentecoste, delle riflessioni sullo Spirito Santo e vogliamo ringraziarvi per averci ascoltato. Oggi, vogliamo farvi dono di questo canto, che è anche preghiera, e chiedere a Dio che realizzi queste parole nelle nostre vite.

Clicca qui sotto per guardare il video

LO SPIRITO SANTO: LEGGE DI DIO NEL NOSTRO CUORE!

Carissimi Amici, pubblichiamo la riflessione di fra Daniele Sciacca sul Vangelo di questa Domenica di Pentecoste. Dio dona al nostro cuore la possibilità di osservare la sua Parola, che ora non è più soltanto scritta su tavole di pietra, ma direttamente nel nostro cuore. E ciò grazie al dono dello Spirito Santo che è per noi la forza per fare della nostra vita un dono. Buona solennità di Pentecoste!


Cari fratelli e sorelle il Signore vi dia Pace!
Siamo ormai giunti alla grande solennità della Domenica di Pentecoste. Questa parola significa “cinquanta giorni dopo la Pasqua”. E' la festa in cui gli ebrei facevano memoria grata del dono della Torah (la Legge) a Mosè sul monte Sinai da parte di Dio. L'evangelista Luca ci racconta di come, in questo contesto, Gesù fa dono ai suoi discepoli riuniti con Maria nel cenacolo, dello Spirito Santo.

Lo Spirito, lo sappiamo tutti, è la terza Persona della Trinità. Tuttavia nella nostra vita rischia di restare ai margini. Senza lo Spirito di Dio il cristianesimo resta come un corpo senz'anima, come un'automobile senza benzina.

Nel Vangelo di questa Domenica Gesù parla ai suoi discepoli proprio di questo. Siamo nel contesto dei  discorsi di addio, ovvero di quelle ultime parole che il Signore rivolge ai discepoli prima della sua Passione. In particolare mi colpiscono due passaggi che voglio condividere con voi.

Il Vangelo si apre con questa frase di Gesù: “Se mi amate osserverete i miei comandamenti”. Gesù non propone un amore sentimentale o che sia pura emotività, ma un amore molto concreto. L'amore infatti si realizza quando è presente non solo il sentimento, ma anche la volontà di donarsi all'altro. Nel Vangelo di Matteo Gesù ricordava proprio questo: non chi dice “Signore, Signore” entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del Padre che è nei Cieli.

Il Padre e il Figlio faranno dono dello Spirito, che il Vangelo di Giovanni chiama “Paraclito” che letteralmente significa “colui che sta accanto”, “colui che sorregge e consola”. Tale Consolatore resterà con noi sempre. La sua missione sarà, non solo di accompagnare e sorreggere la nostra vita in Cristo, ma anche di guidarci sempre più verso Gesù. Nel vangelo infatti leggiamo che  “il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”. Questo Gesù non lo disse solo ai suoi apostoli, ma lo dice anche a noi oggi. 

Noi cristiani del terzo millennio siamo in questo grande fiume, che è la storia, guidati dallo Spirito perché possiamo essere memoria che vive e attualizza la Parola di Dio, per poter annunciare a questa generazione la buona parola del Vangelo, che cioè Dio è una presenza di amore e una presenza salvifica per ogni essere umano.
Buona Domenica di Pentecoste a tutti voi!

sabato 14 maggio 2016

SPIRITO SANTO: VENTO DI LIBERTÀ!

Carissimi Amici, siamo ormai giunti all'ultimo giorno della novena di Pentecoste. Comincia a soffiare nella nostra vita un vento speciale, che gonfia le nostre vele e ci dirige nel cuore stesso di Dio. Il tema di questo ultimo video è, infatti, il simbolo del vento. A proporci questa riflessione è fra Gianluca Catapano. Buon ascolto e buona solennità di Pentecoste!
Clicca qui sotto per guardare il video

venerdì 13 maggio 2016

IL VOLO DELLO SPIRITO SANTO

Carissimi Amici, il tema della riflessione di questo ottavo giorno è quello del simbolo della colomba. Troviamo questo piccolo animale moltissime volte nella Bibbia. Fra Giuseppe, che ci offre la sua riflessione, prova a mostrarci alcuni brani in cui la colomba simboleggia lo Spirito Santo. Che lo Spirito Santo ci renda "semplici" (=senza pieghe) come colombe. Buon Ascolto!

Clicca qui sotto per guardare il video

giovedì 12 maggio 2016

SORGENTE D'ACQUA VIVA

Carissimi Amici, siamo nell'ultima parte di questa novena di Pentecoste. in questo settimo giorno 
fra Daniele M. Sciacca ci offre una riflessione sul simbolo dell'acqua. Fra Daniele prova a farci comprendere che lo Spirito Santo, come una sorgente, sgorga dal costato trafitto di Cristo. Egli fa giungere a noi la vita che è frutto del dono di amore testimoniato sulla croce.
Così come non si può vivere senza acqua, ancora di più non si può vivere senza lo Spirito Santo.
Buon ascolto!


Clicca qui sotto per guardare il video

mercoledì 11 maggio 2016

FIAMMA ARDENTE NEL CUORE!

Carissimi Amici, siamo giunti al sesto giorno della novena. Qualcosa dovrebbe cominciare ad accendersi nella nostra vita, se veramente abbiamo accolto il dono dello Spirito Santo. 
La riflessione di fra Martin ci parla proprio di questo fuoco: "Spirito Santo che accende".
Buon ascolto e ancora buon cammino verso la Pentecoste ormai vicina!


Clicca qui sotto per guardare il video

martedì 10 maggio 2016

... MANDA A NOI UN RAGGIO DELLA TUA LUCE!

Carissimi Amici, il Signore vi dia Pace! Siamo arrivati proprio a metà della novena di Pentecoste. Possiamo dire che già iniziamo a scorgere la "luce" del giorno di Pentecoste... Infatti la quinta riflessione, che ci viene proposta da fra Peter Hrdy, ci parla dello "Spirito Santo che illumina". Che ne dite di far entrare una nuova Luce nella nostra vita? Buon ascolto!


Clicca qui sotto per guardare il video
"Spirito Santo che illumina"

lunedì 9 maggio 2016

INTERIORMENTE PURIFICATI DALLO SPIRITO SANTO

Carissimi Amici, le prossime tre riflessioni prendono spunto dalla preghiera di S. Francesco "Omnipotens" (che riportiamo alla fine di questo articolo). Lo Spirito Santo è paragonato a un fuoco che purifica, illumina e accende. La riflessione del quarto giorno, realizzata da fra Flavio, tratta la prima delle tre azioni: "Spirito Santo che purifica". Buon ascolto!



Clicca qui sotto per vedere il video
"Spirito Santo che purifica"


"Omnipotens"

Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio, concedi a noi miseri di fare, per la forza del tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace, affinché, interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, e con l'aiuto della tua sola grazia giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità perfetta e nell'unità semplice vivi e regni glorioso, Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli. Amen.

San Francesco d'Assisi

domenica 8 maggio 2016

NON PUÒ ESSERCI CHIESA SENZA SPIRITO SANTO

Carissimi Amici, il terzo giorno della novena di Pentecoste coincide con la festa dell'Ascensione del Signore. La riflessione ci viene proposta da fra Daniele Giombini. Il tema: Lo Spirito Santo fa la Chiesa". Oggi, che è anche la "festa della mamma", e per noi la Chiesa è la madre che ci ha generati nella fede in Cristo. Buona Visione! 

Fate click qui sotto per vedere il video

"Lo Spirito Santo fa la Chiesa"

ASCENSIONE: ... ESSERE RISOLLEVATI DALLA SPERANZA!

Carissimi amici, pubblichiamo la riflessione di fra Luca Marcattili sul Vangelo di questa Domenica, solennità dell'Ascensione. Una domenica in cui celebriamo il mistero che riempie la nostra vita di gioia vera e di Speranza... da testimoniare al mondo intero! Buona lettura!


Il Signore vi dia Pace!
In questa domenica la liturgia ci presenta l’Ascensione di Gesù al cielo raccontata dall’evangelista Luca. Mi piace partire dalla fine di questo brano quando si dice che dopo l’ascensione di Gesù al cielo i discepoli “tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio”. E’ interessante notare come questo sia non solo il finale di questo brano domenicale, ma anche di tutto il vangelo di Luca, un finale positivo ed entusiasmante, che ci appare quasi incredibile se vediamo a come le cose stavano andando fino a poco prima.
Ma perché cosi tanta gioia? Gesù non si è forse allontanato da loro definitivamente? Che motivo c’è di essere così felici se non potranno più vederlo in carne e ossa? Inoltre questa felicità incontenibile sembra quasi una contraddizione rispetto al loro atteggiamento precedente, quando dopo la morte in croce del loro Rabbì, erano invece tristi ed impauriti.
Cosi viene sinceramente da chiedersi: sono forse schizofrenici? Oppure è cambiato qualcosa? Tanti interrogativi mi sorgono nel cuore leggendo questa pagina, eppure so che una risposta c’è a tutte queste domande. E credo che stia in una parolina tanto semplice quanto profonda: speranza!
Si, quella speranza che è il vero carburante della vita, che è ciò che ci fa capire che quando tutto sembra finito invece c’è ancora un’altra possibilità che ci viene data (notare bene: CI viene data, non ce la diamo da soli!). E chi da ai discepoli questa speranza, questa vita rinnovata, è colui nel quale avevano riposto ogni loro precedente aspettativa (che non è speranza anche se a volte ci illudiamo che lo sia), colui che credevano perduto per sempre e che invece è tornato alla vita, e che in fondo è tornato per loro e anche per noi!
E cosi esplode la gioia, perché la Risurrezione non può non essere gioia, non può non essere vita che si rinnova, ma che si rinnova da un seme che sembrava morto, distrutto … questa è speranza: sapere che dopo quella che sembrava la fine, in verità c’è un nuovo inizio che ci attende … e come può questo non trasformare il cuore?
Cosi l’Ascensione è sicuramente un nuovo saluto, ma non un addio; i discepoli sanno infatti che il tempo che ora vivranno è solo un’attesa momentanea prima di poter stare per sempre con colui che amano, un tempo che richiede però un impegno attivo da parte loro e cioè di far conoscere a tutti la propria eccezionale esperienza, quanto hanno essi hanno vissuto. E’ Gesù stesso che lo ordina loro, mentre invece lo Spirito Santo sarà colui che li accompagnerà in questa missione di annunciare ad ogni uomo e donna che la speranza ha vinto sulla disperazione, che Dio in Cristo ha trionfato sulla morte!

sabato 7 maggio 2016

SPIRITO SANTO... AMORE CHE CI RENDE FIGLI!

Carissimi Amici, il Signore vi dia Pace! Oggi è il secondo giorno della novena di Pentecoste. Il video della seconda riflessione, realizzato da fra Giacomo, parla di come lo Spirito Santo ci rende figli di Dio! E' proprio vero: Dio è misericordia! E il fatto che siamo suoi figli, amati immensamente, questo è "misericordia"!


Fate click qui sotto per vedere il video

venerdì 6 maggio 2016

LO SPIRITO SANTO... E L'IMMAGINE DIVINA IN NOI!

Carissimi Amici, il Signore vi dia Pace! In occasione della novena di Pentecoste, abbiamo pensato di pubblicare dei video con alcune riflessioni sullo Spirito Santo. Il video della prima riflessione è realizzato da fra Diego. Il tema di cui il nostro fratello ci parla è: "Lo Spirito Santo ricrea in noi l'immagine e la somiglianza con Cristo in noi"! Ascoltiamo come ciò può avvenire!


Fate click qui sotto per vedere il video

domenica 1 maggio 2016

... MA QUALE PACE?

Carissimi amici, pubblichiamo il commento di fra Daniele Giombini al Vangelo di questa VI Domenica di Pasqua. Lasciamo che il Signore ci renda "strumenti della SUA Pace"...
Buona Domenica e buona lettura! 


Il brano di questa domenica è alquanto provocatorio! Sentire la parola “pace” stona un po’: apriamo il giornale, infatti, e pace non ne troviamo! Fiumi di persone che scappano da posti di guerra, famiglie distrutte, storie che ci giungono dalla nostra “civilissima” Europa in cui sembra che l’uomo sia sempre meno umano… e, nonostante ciò, Lui ci esorta: «Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore»! Sembra proprio che ci stia a prendere in giro, il nostro Signore!

Se leggiamo meglio, però, Gesù ci avverte: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi»! Quale è questa pace che Gesù ci vuole dare?
Innanzitutto, non è un “qualcosa” ma è “Qualcuno”! E’ Lui la Pace!
All’inizio del brano evangelico, infatti, ci dice «noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui», ossia la pace è possibile solo vivendo in comunione con il Padre e con Figlio. Noi avremo la vera pace solo se Gesù dimora in noi, solo se noi glielo permettiamo!

Ma come è possibile tutto ciò? Lasciamoci illuminare, ancora, dalle Sue parole: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà». L’osservanza della Parola, ossia l’obbedienza: è qui la risposta a tutto!
Anche questo, però, necessita di spiegazioni, per non cadere in un legalismo tipico di un cristianesimo “acidulo”, capace di criticare e di provare rancore per chi non si sacrifica come noi ci sacrifichiamo, per chi non vive le nostre stesse privazioni. Non è la legge e il “dovere” che danno pace… è sentire il Suo abbraccio che ci dà pace! E Lui ci abbraccia non perché ce lo meritiamo ma perché ci ama, e basta!
Ecco, allora, che queste parole di Gesù non possono essere un ricatto morale, come quando da bambini dicevamo: «tu sei mio amico, se…».

L’obbedienza non nasce dall’osservanza scrupolosa delle leggi, ma da un incontro con Lui, un incontro d’amore che cambia la nostra vita. In Lui, e solo in Lui, la nostra vita rinasce, cresce e si espande. Tutto ciò si rende possibile solo se ci lasciamo attrarre da Gesù e, lasciandoci attrarre, i nostri atteggiamenti, i nostri pensieri e le nostre parole non possono rimanere quelle di prima ma evolvono. Questo cambiamento avviene in coerenza con l’osservanza della sua parola. In poche parole, se amiamo Gesù, prima delle nostre parole, è la nostra vita a confermarlo, perché ciò che siamo grida molto più forte di ciò che diciamo! Il nostro vivere prende la forma della Sua Parola, e fa sì che Lui viva in noi e, in questo Suo dimorare in noi, egli, che è la pace, non può che darci Pace!

Una pace che, però, non è serenità né, tantomeno, comodità, anzi è un prendersi cura e un essere responsabile dell’altro. E’ quella sana inquietudine di chi sa che non può fare finta di niente, di chi sa che non può dire “non sono affari che mi riguardano”… Siamo pronti ad accogliere questa pace?
L’amore che ci lega a Lui non può farci dire le stesse parole del mondo ma ci spinge ad essere nuovi missionari, e l’invito che ci rivolge è: “dove è odio porta l’amore, dove è offesa porta il perdono, dove è il dubbio porta la fede, dove è l’errore porta la verità, dove è disperazione porta la speranza, dove è tristezza porta la gioia, dove sono le tenebre porta la luce e, contro la costruzione dei muri della paura crea brecce di Vita”… non è facile ma è l’unica strada di chi vive veramente ed è l’unica strada che può farci giungere alla vera felicità, perché è l’unica strada che ci porta a Lui!