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sabato 6 febbraio 2016

GETTA LE RETI... NEL MARE DEGLI UOMINI!

Carissimi amici, condividiamo con voi la riflessione di fr Daniele Sciacca
sul Vangelo di questa quinta Domenica del Tempo Ordinario.
Buona Meditazione e Buona Domenica!


Nel Vangelo di questa Domenica Gesù si trova presso il lago di Gennèsaret. La folla che accorre a lui per ascoltarlo è talmente tanta che Gesù decide di salire sulla barca di Simone ed usarla come pulpito.
L’evangelista Luca vuole sottolineare la dimensione feriale della vita. Gesù sale sulla barca  perché è il luogo di lavoro di questi pescatori, suoi primi futuri discepoli. Trasforma i luoghi della quotidianità in luoghi di annuncio della sua Parola. E, oltretutto, sono luoghi segnati dal fallimento e dalla contraddizione.

Alla fine della predicazione, Gesù fa’ a Simone una richiesta bizzarra: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Come sappiamo il tempo propizio per pescare è la notte, e quella notte non avevano pescato nulla.
Simone, e qui sta il cuore del vangelo di oggi, risponde con un atto di fede nella parola di Gesù nonostante la costatazione del fallimento vissuto quella notte.


Ecco il Signore opera in questa situazione! È la sua Parola a ottenere l’abbondante pesca, non  lo sforzo di Simone e dei suoi compagni.
Quanto liberante può essere questa parola per noi che siamo così spesso tentati di appropriarci dei doni di Dio, pensando che tutto dipende soltanto da noi. Dio invece opera gratuitamente senza nostri meriti.
Davanti ad un risultato così sorprendente, la reazione di Simone è altrettanto forte: «Allontanati da me Signore perché sono un peccatore».
Da sempre l'uomo trova grande difficoltà ad accettare la propria creaturalità, tanto che quando qualcosa non funziona vuole subito cercare di migliorarla. Spesso spendiamo tante energie nel cercare di eliminare i nostri difetti, con il solo risultato di uscirne frustrati. Fuggiamo dalla nostra debolezza mentre Cristo incontra l'uomo proprio lì. Direbbe un autore spirituale: «il problema non è sbagliare di meno, ma amare di più. E amerà di più colui al quale è stato perdonato di più».
«D'ora in avanti sarai pescatore di uomini!». Gesù ci invita a non preoccuparci se siamo stati manchevoli davanti a Dio, ma a guardare al futuro. 
L’espressione greca si può tradurre: «pescherai uomini vivi». Il mare, per il popolo ebraico è simbolo del male e della morte. 
Il desiderio di Gesù è che, come Simone, anche noi, oggi,  ci fidiamo di Lui, e tramite la Parola del Vangelo, facciamo giungere la sua salvezza a tutti gli uomini e le donne che stanno “annegando” nella morte. Buona pesca a tutti!
Il Signore vi dia pace!


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