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venerdì 12 febbraio 2016

...POI LO CARICÒ...ED EBBE MISERICORDIA DI LUI!

Carissimi Amici, ecco il secondo articolo di Fr Daniele Sciacca sul logo della misericordia.
Questa volta ci descrive la figura centrale di Gesù "Buon Pastore".
Buona lettura!


Oggi fermiamo la nostra attenzione su un altro particolare del logo: Gesù pastore buono.
Dio nella storia della salvezza si è sempre preso cura dell’uomo. Nella Bibbia, però, non ci sono definizioni per dire questa cura amorevole, si preferisce dare un esempio concreto! E per mostrarci questa realtà Dio è spesso descritto, o a volte è Lui stesso a parlare di sé, come Pastore. Sappiamo quanta importanza avessero i capi di bestiame per un popolo di pastori semi nomade. Il pastore stabilisce con le pecore un vero rapporto affettivo, tanto che esse sono in grado di distinguere la sua voce anche in mezzo ad altre, e obbedire solo a quella. Non sentiamo forse un’eco di questo nel Gesù Buon pastore del Vangelo di Giovanni?
Nel libro del profeta Isaia si dice: «Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri».

A Dio il popolo gli sta così tanto a cuore che, nel libro del profeta Ezechiele, rimprovera i capi religiosi del popolo, accusandoli di essere falsi pastori, e proclamando che Lui stesso prenderà in mano le sorti del popolo. Per noi cristiani questa promessa di Dio si è realizzata in Gesù. L’evangelista Luca, al capitolo 10, attraverso la parabola del buon samaritano, ci mostra il modo in cui Gesù usa misericordia nei confronti dell’uomo. L’umanità è come l’uomo della parabola rimasto vittima dei briganti, lasciato mezzo morto sul ciglio della strada. Gesù, buon samaritano, se lo carica sulle spalle e lo porta con sé al sicuro, lo cura e guarisce le sue ferite. Dio infatti non si prende cura solo di una parte dell’uomo, ma di tutto l’uomo. E’ importante capire ciò: Dio non ha cura solo della nostra anima ma di tutto noi stessi. Non esistono dimensioni umane troppo “sporche” che Dio si rifiuta di toccare e sanare.
Ringraziamo allora il Signore che non ci lascia da soli ad affrontare le strade della vita!

[…]Tu sei protettore, Tu sei custode e difensore,
Tu sei fortezza, Tu sei rifugio.
Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede,
Tu sei la nostra carità, Tu sei tutta la nostra dolcezza,
Tu sei la nostra vita eterna,
grande e ammirabile Signore,
Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.

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